Galateo della tavola

le buone maniere durante i pasti

Quando si parla di buone maniere, la tavola è uno degli argomenti più codificati.
Il galateo della tavola è appunto l’insieme di regole scritte e consuetudini sociali implicite che determinano il giusto modo di comportarsi durante i pasti, secondo le abitudini e la sensibilità di un dato momento, di una data cultura e anche del grado di formalità della situazione.

L’etichetta cambia da paese a paese e si adatta al contesto

Non esiste un’unica modalità di organizzare e gestire il convivio: l’etichetta evolve nel tempo, varia a seconda della cultura, dei costumi e delle tradizioni, che possono essere differenti da paese a paese.

Si adatta al contesto quindi e all’occasione. Un pranzo improvvisato tra amici, magari con cibo da asporto, non seguirà le stesse norme di una cena ufficiale o un pranzo con colleghi e superiori. Adottare qualche attenzione in più, comune ai due contesti, potrà comunque aiutare a far sentire a proprio agio i nostri invitati e garantire che tutto proceda in modo scorrevole. A questo proposito, il Workshop Ospitalità a Tavola di Italian Etiquette Society è pensato proprio per chi desidera approfondire tutti i segreti del galateo di pranzi e cene.

E per quanto alcuni dettami del galateo della tavola possano sembrarci anacronistici, conoscere la logica generale che ha guidato la loro formulazione in origine può fornire spunti e ispirazioni validi ancora oggi.

Le regole del galateo da seguire: dining inglese o etiquette francese?

La storia ci insegna che inglesi e francesi raramente vanno daccordo e il galateo della tavola non fa eccezione. In Europa sono principalmente queste le due linee di pensiero che definiscono come ci si dovrebbe comportare quando si mangia in compagnia e come dovrebbe essere allestito il desco. Entrambe valide e meritevoli di approfondimento, sono però diverse sotto alcuni punti di vista.

Apparecchiare la tavola nel modo giusto: piatti, posate, bicchieri e tovaglioli

La mise en place è uno dei punti fondamentali del galateo della tavola: la corretta apparecchiatura gioverà alla nostra immagine di ospiti e faciliterà la fluidità dell’incontro. Argomento del Workshop Table Manners di Italian Etiquette Society l’apparecchiatura della tavola segue regole ben precise.

Ecco i principali accorgimenti da seguire secondo la scuola inglese:

  • Piatti. Vanno disposti al centro del coperto, senza impilarne mai più di due, ed eventualmente collocati su un sottopiatto (soprattutto se si tratta di occasioni formali). Il piattino del pane (con il coltello per il burro) si colloca a sinistra, sopra le posate.
  • Posate. Queste si dividono ai due lati del piatto e nell’area subito sopra a esso. Si dispongono dall’esterno verso l’interno per ordine di utilizzo: quindi le prime ad essere impiegate saranno quelle più lontane dal bordo del piatto. Le forchette vanno a sinistra, mentre l’eventuale cucchiaio e i coltelli a destra, con la lama rivolta verso l’ Fanno eccezione le posate da frutta e da dessert, che si troveranno al di sopra del piatto, parallele alla tavola, con l’impugnatura nella direzione più comoda per essere adoperate.
  • Bicchieri. Quello dell’acqua si troverà allineato alla punta del coltello e, alla sua destra, seguiranno gli eventuali calici per il vino seguendo, anche in questo caso, la logica di utilizzo dall’esterno verso l’ La flûte, se prevista, andrà posizionata oltre i bicchieri da vino.
  • Tovagliolo. Va sistemato sulle gambe all’inizio del pasto, ma la sua collocazione sulla tavola è una delle materie più discusse. Le alternative accettabili sono tuttavia tre: a sinistra delle posate, a destra delle stesse o sul piatto.

Il bon ton della convivialità a tavola: tre errori da evitare sempre

Le nostre nonne non avevano tutti i torti quando ci intimavano di non masticare con la bocca aperta e di non parlare con la bocca piena. Si tratta di due regole d’oro che vale la pena ricordare sempre: esporre il contenuto della bocca andrebbe evitato il più possibile, ma a tavola è inaccettabile.  

Primo errore: masticare con la bocca aperta (e alcuni consigli per evitarlo)

Sembrerà banale, ma il primo errore da evitare è proprio quello di masticare con la bocca aperta e di parlare con la bocca piena. Anche se facciamo di tutto per evitarlo, un uso scorretto delle posate potrebbe portarci a commettere involontariamente questo errore. Per esempio, pensiamo al modo in cui viene adoperato comunemente il cucchiaio: infilato in bocca di punta con tutto il suo contenuto. Così facendo, è pressoché impossibile risparmiare agli altri commensali lo sgradevole spettacolo di ciò che ingurgitiamo.

Per evitare simili impasse, sarà sufficiente raccogliere il contenuto del piatto muovendo il cucchiaio verso il centro della tavola (e non verso di sé, così da evitare macchie e altri spiacevoli imprevisti) e accostarlo alle labbra tenendolo di tre quarti, per poi versare il liquido con un movimento delicato.

In generale, bocconi piccoli e ben porzionati sono la soluzione ideale, e questo riguarda anche gli spaghetti, che vanno avvolti saldamente alla forchetta e non risucchiati dal piatto.

Inutile specificare che, soprattutto se ci troviamo in Occidente, fare rumore mentre si mangia la zuppa è quanto mai disdicevole (in Oriente la questione cambia e può essere utile approfondire eventuali peculiarità del galateo internazionale).

Secondo errore: augurare buon appetito

Potrà sembrare strano, ma augurare buon appetito” non è considerato un segno di buone maniere. Il motivo è storico e deriva dalle usanze delle corti. Allora i banchetti non erano semplici occasioni di condivisione del pasto, ma venivano considerati come ulteriori opportunità di esternazione ed esercizio del proprio potere, tanto che la stessa disposizione degli ospiti a tavola seguiva rigidi protocolli basati sul ranking e sulla posizione sociale di ciascuno. Celebrare l’appetito all’inizio del rendez-vous poteva suonare come un’offensiva insinuazione di indigenza nei confronti degli ospiti altolocati, che pertanto era meglio evitare.
Oggi, nel dubbio su quando sia il momento giusto per iniziare a mangiare, si attenderà il segnale dai padroni di casa.

Terzo errore: non rispettare il ritmo

Mantenere il giusto ritmo è un segno di attenzione, oltre che di buona educazione, nonché argomento del Workshop Bon Ton del Ricevere di Italian Etiquette Society. Costringere gli invitati a lunghe attese prima di aver finito la nostra portata o, viceversa, precederli tutti perché ci siamo avventati sul piatto con ingordigia sono comportamenti non solo poco eleganti, ma decisamente poco raccomandabili. A tavola, si aspetta che siano stati tutti serviti per iniziare e si cerca di seguire il naturale andamento del convitto, astenendosi da inutili protagonismi.

La misura infatti è sempre la guida migliore.
Se si è ospiti, per esempio, è bene evitare di bere troppo – un ospite ubriaco inoltre non piace a nessuno – e di monopolizzare la conversazione. Un comportamento misurato, una conversazione attenta ed educata contribuiranno a rendere il pasto più piacevole per tutti.